Firestorm-Alpha |
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| Abbiamo fatto ingresso in una A.O. che ci vedeva in forte svantaggio tattico, infatti anche se in superiorità numerica, abbiamo pagato il fatto di trovarci a fronteggiare un avversario già ben trincerato e paziente che ci ha prima diviso e poi sistematicamente sopraffatto con pazienza e meticolosità, abbiamo subito costantemente un fuoco incrociato proveniente dai bungalow più elevati e la nostra operazione è stata in salita dall'inizio alla fine. Tralasciando tutto ciò che riguarda gli avversari mi sento in dovere di fare autocritica per sottolineare quelli che secondo me sono i nostri attuali limiti operativi:
1. organizzazione interna alla TF45: continuare ad operare mantenendo gli inquadramenti dei singoli club non è bene e neanche innovativo, dobbiamo assolutamente snellire la catena di comando; avere 4 CCT su un'organico di 24 operatori può essere deleterio e dispersivo, la TF45 ha bisogno di un reparto di incursori/QRF con elevata mobilità (setup leggeri) ed autonomia operativa (un gunner ed un medico) ed un reparto di fanteria/supporto per consolidare posizioni, allestire e presidiare polveriera e un gruppo comando. 2 CCT ed un capofazione. Ieri abbiamo pagato a caro prezzo la nostra dispersione sul campo, mi è sembrato che si volesse attaccare senza però avere un'obbiettivo ben prefissato, abbiamo puntato sull'annichilimento degli avversari facendo troppo affidamento sulla nostra superiorità numerica e ci siamo spesso mossi in avanti con imperizia e incoscenza permettendo all'avversario di accerchiarci e prenderci alle spalle. I romani dal canto loro hanno conquistato la polveriera senza colpo ferire è ciò presuppone che abbiano avuto il tempo di ricognire l'area e quindi muoversi indisturbati su un'AO di cui saremmo dovuti essere padroni.
2. L'importanza dei ruoli chiave in una dinamica FTH campale: i medici e i CCT, ogni volta che andiamo sotto pressione perdiamo lucidità e capacità reattiva, non siamo stati in grado di adattarci ne tantopiù come diceva Speed ieri di fare un rally point. In alcune situazioni sarebbe bastato ripiegare e riorganizzarsi ed avremmo potuto continuare a dire la nostra, recuperare i feriti ed organizzare un nuovo fronte capovolgendo la situazione. Nella seconda giocata abbiamo avuto 7 operatori a terra feriti uno a fianco dell'altro per un'ora di orologio dalle 15.00 fino alle 16.00 (cronometrato e filmato dal sottoscritto e Golia ne è testimone), ciò significa che abbiamo operato per un'ora senza 7 uomini, non è possibile che in un'ora nessuno si è reso conto che mancavano 7 operatori all'appello su un'organico di 24. Il recupero dei feriti secondo me deve avere la priorità su tutto il resto per ovvi motivi che non starò qui a ricordare.
3. Le comunicazioni via radio tra i vari cct macchinose e ridondanti. Va da se che avere 2 radio da gestire diventa quasi impossibile.
Ma infine essere stati di nuovo in azione tutti insieme non ha prezzo, abbiamo condiviso il nuovo campo insieme agli ospiti romani ed il playtest è stato duro ed intenso, ricco di sfide che non sempre siamo stati in grado di portare a termine ma la giornata passata ad operare insieme ha messo alla luce alcune criticità e limiti operativi che attualmente abbiamo ed è un bene perchè abbiamo ancora grandi margini di miglioramento, dobbiamo continuare a confrontarci con altre realtà e metterci continuamente alla prova.
La sfida più ardua che ci accingiamo ad affrontare però è quella di trasmettere ai futuri giocatori CRAB e non i principi di onestà e sportività che ci contraddistinguono e di cui diamo continuamente prova in ogni situazione. Sempre fiero di essere uno di voi!
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